Una storia
d'altri tempi

Antonio Gori e Figli produttori

Negli ultimi decenni del 1800, proprio nel terreno dove oggi sorge la nostra azienda, un altro uomo della famiglia Gori aveva dedicato la sua vita alle vigne. Antonio Gori, classe 1873, e sua moglie Clorinda producevano a Certaldo vino e olio, che venivano venduti per corrispondenza. È questo il momento nel quale vengono costruite le fondamenta effettive (quelle delle strutture che tuttora vegliano sulle viti) e metaforiche del luogo. Antonio e Clorinda credono nel progetto e riescono a comunicare la loro passione al piccolo Nazzareno, loro nipote.

Nazzareno e Cipriana

Nazzareno si affaccia poi all’età adulta, portando con sé un dolore straziante: la perdita del padre, figlio del nonno Antonio, riuscirà a superarla soltanto grazie all’inaspettato incontro con l’Amore.

Cipriana è una ragazza elegante, colta; la sua bellezza raffinata attira irrimediabilmente Nazzareno. È lei a convincerlo a continuare gli studi d’ingegneria. I numerosi impegni lavorativi impediscono a Nazzareno di sviluppare il progetto iniziato da nonno Antonio: il terreno diventa in questo periodo un luogo di produzione per consumo familiare di vino e ortaggi.

Il sogno d’amore di Nazzareno e Cipriana si corona col matrimonio e la nascita di quattro figli. Ben presto diventano i nonni di numerosi nipoti. È Marco, appena diciottenne, primo maschio di Eleonora, a seguire il nonno Nazzareno nei suoi viaggi a Certaldo, in quel vecchio podere che ha rappresentato tutto per la sua famiglia. L’incontro con le vigne ha il sapore di un prodigio: la libertà dell’aria aperta, la cura delle piante, l’incredibile processo che vede l’uva trasformarsi in vino.

Marco sa cosa vuole e s’impegna per ottenerlo, si specializza nel mondo enologico e inizia a lavorare per quella che sarà la sua azienda. Da nonno a nipote la storia si ripete: come un filo mai interrotto il terreno di Certaldo continua a ospitare i sogni di Antonio, di Nazzareno e, adesso, anche quelli di Marco. E così nasce Barsacchi Gori.

Un tesoro inaspettato

Quella che pareva una mattina come un’altra diventa d’un tratto, per Marco, il momento che sancisce una scoperta eccezionale: un vecchio baule di legno dimenticato fra gli scaffali della sua casa, ricolmo di lettere polverose e consumate.

Sono le lettere che Nazzareno e Cipriana, i suoi nonni materni, si sono scambiati per un periodo che copre ben vent’anni. E così quel nonno che l’ha iniziato all’amore per il vino e che ha passato con lui intere giornate nella vigna del podere di Certaldo (dove adesso sorge la nostra cantina), e quella nonna che si ricorda con gli occhi di bambino, un po’ sbadata
e distratta, assumono attraverso le lettere una nuova, sorprendente forma.

Per Marco non c’è alcun dubbio: i primi prodotti di quell’azienda che sta tirando su con fatica e passione, saranno sicuramente un omaggio al documento d’amore che ha avuto la fortuna di scovare.

Inizia la chat
1
Bisogno di aiuto?
Ciao!
Posso esserti di aiuto?